Descrizione
Sulla scorta di un dipinto del pittore parmigiano Ambrogio Viarana datato 1614, si può far risalire la costruzione del Teatro almeno ai primi anni del Seicento. Un documento del 1750 attesta l’esistenza di un Teatro della Comunità sul sito dell’attuale. Maria Luigia, duchessa di Parma Piacenza e Guastalla, autorizzò un importante intervento di ristrutturazione, su progetto dell’ingegnere ducale Luigi Sottili e durato dal 1832 al 1838, che portò all’attuale sistemazione della sala con un costo di 4000 lire per la comunità e 230 lire per i palchettisti. Il Teatro fu così dotato di tre ordini di 18 palchi ciascuno, di uguali forme e dimensioni, ognuno dei quali poteva ospitare sino a sei persone. La platea, a ferro di cavallo molto allungato, era capace di un centinaio di posti. Per contenere le spese, palchi e balaustre furono costruiti con legno di pioppo e ricoperti con tela di iuta decorata con motivi a trompe l’oeil. Le figure femminili dipinte sulle balaustre sono forse opera del pittore Francesco Scaramuzza. Il sipario con il Trionfo di Pallade, allusivo a Maria Luigia, era opera non di Biagio Martini, come s’è a lungo creduto, ma di Gianbattista Borghesi, suo allievo e autore anche dell’uguale sipario del Teatro Ducale (poi Regio) di Parma, fatto costruire da Maria Luigia negli anni 1821-29.
Il rinnovato Teatro Comunale fu inaugurato nell’Agosto del 1838.
Un altro intervento, che ne fa un bell’esempio di stile Neoclassico ottocentesco, risale al 1880 quando la facciata fu dotata di un pronao che richiama il tempio delle arti, con proporzioni ben equilibrate, suddivisa orizzontalmente su due livelli: porticato e sala del ridotto sovrastante, separate da un cornicione modanato. Verticalmente la ripartizione è in tre parti, intervallate da colonne e lesene: il porticato è costituito da tre aperture, cui corrispondono nel primo piano tre campate con ampie finestre. La facciata è completata nella parte superiore da un elegante timpano classico, ben evidenziato dalle cornici modanate. Intorno al 1930 il pittore Giuseppe Moscardini (Modena 1882- Guastalla 1943) decorò il soffitto dell’ingresso e gli ambienti attigui con greche, cornici, volute ed eleganti motivi floreali. Al centro del velario della sala rappresentò la Musica e, agli angoli, eseguì quattro medaglioni con i ritratti di Donizetti, Rossini, Verdi e della gloria locale, il compositore per pianoforte Giovanni Rinaldi (Reggiolo 1840 – Genova 1895), che sarebbe poi diventato il nonno del celebre compositore Nino Rota. In origine facevano parte degli arredi teatrali alcuni scenari del Piazza, ora perduti.
Attivo fino al 1940, il teatro rischiò di essere venduto e abbattuto nel 1960 per far posto a un cinema: si salvò per il cavillo escogitato dal notaio Giuseppe Veneri che si appellò ai diritti che avrebbero potuto vantare gli eredi dei palchettisti partecipi del restauro del 1832. Adibito a usi impropri nel periodo bellico e successivamente, il teatro subì un progressivo degrado che lo rese inagibile. Nel 1973 il sipario è andato parzialmente distrutto in un incendio. La parte che si è salvata è conservata ed esposta nella sala del ridotto, unica sala del teatro oggi aperta al pubblico. Nel 1986 è stata rifatta la pavimentazione di legno della platea; nel 1992-94 sono stati eseguiti interventi di recupero e sistemazione di palcoscenico, fondamenta, scale, pavimenti. Danneggiato dal sisma del 2012 si è in attesa della definitiva autorizzazione della Soprintendenza per il totale recupero e restauro dell'edificio.
Modalità d'accesso
Il Ridotto del Teatro è visitabile.
Auto
- Da Nord (Mantova) Prendere l'autostrada del Brennero A22 direzione Brennero - Modena, uscire a Reggiolo-Rolo, continuare sulla Strada Cispadana in direzione di Gonzaga/Guastalla e raggiungere Reggiolo.
- Da Sud (Lucca) Percorrere l'autostrada A11, seguire la direzione Firenze, in prossimità di Prato continuare sull'autostrada del Sole A1 in direzione di Bologna, seguire la direzione Brennero, continuare sull'autostrada del Brennero A22, uscire a Reggiolo-Rolo, proseguire sulla Strada Cispadana in direzione di Gonzaga/Guastalla e raggiungere Reggiolo.
- Da Reggio Emilia Imboccare la Strada Provinciale SP 3 e seguire le indicazioni per Novellara e successivamente per Reggiolo (SP 5).
- Da Parma Prendere l'autostrada del Sole A1 in direzione Bologna, continuare sull'autostrada del Brennero A22, uscire a Reggiolo-Rolo, continuare sulla Strada Cispadana in direzione di Gonzaga/Guastalla e raggiungere Reggiolo.
Treno/Bus
- In treno: La stazione di Villanova di Reggiolo è una piccola stazione posta nei pressi della frazione Villanova nel comune di Reggiolo. E' servita dalla linea ferroviaria Modena - Verona. Per consultare gli orari dei treni visitare il sito web delle Ferrovie dello Stato.
- In autobus Autolinee ACT (Azienda Consorziale Trasporti): E' la principale azienda che gestisce il trasporto pubblico urbano ed extraurbano a Reggio Emilia e provincia. Linea extraurbana Reggio Emilia - Santa Vittoria - Gualtieri - Guastalla - Reggiolo. Per conoscere le linee e gli orari visitare il sito web www.actre.it/
Aereo
- Aeroporto di Parma (a 50 km circa)
- Aeroporto di Verona (a 63 km circa)
- Aeroporto di Bologna (a 76 km circa)
Indirizzo
Punti di contatto
Ultimo aggiornamento: 25 giugno 2024, 08:49